Cosa sono i sintomi psicosomatici e quali caratteristiche hanno?
In realtà non ho dato voce al corpo,
Ma l’ho solo ascoltato,
Perché il corpo questa voce se la prende.
Psicosomatica del dolore
Gastriti, ulcere, artriti, calcoli, dermatiti, emicranie, dolore cronico… I sintomi psicosomatici si presentano nel corpo attraverso un processo che sembra portarlo ad auto divorarsi, auto distruggersi. Le lesioni sono reali e accertabili dai test medici. In molti casi si può trattare di vere e proprie malattie auto immuni.
C’è una differenza tra le conversioni somatiche, che sono i sintomi classici che simboleggiano qualcosa e danno voce e un malessere interiore, e i disturbi psicosomatici veri e propri che invece sono muti, silenziosi, non vogliono comunicare nulla.
Per la medicina i sintomi sono dei “segni” nel corpo che manifestano una disfunzione organica. Devono dunque essere curati, eliminati, normalizzati, per quanto possibile.
Per la psicoanalisi i sintomi del corpo non sono indice soltanto di una patologia da curare, da normalizzare, ma rappresentano la verità del soggetto. Da questo punto di vista, si pensa che alla base di queste anomalie ci sia una difficoltà nell’espressione di alcune emozioni e nell’elaborazione di situazioni traumatiche. Il dolore prende direttamente la strada somatica, senza che chi lo subisce riesca ad avvertirlo pienamente, a elaborarlo, ad attribuirgli un qualche senso.
Spesso chi viene colpito da disturbi psicosomatici tende ad avere uno stile di pensiero più concreto che astratto, e forse fin troppo adattato alle esigenze della realtà. L’eccesso di normalità, di conformismo, di narcisismo ha però come conseguenza un impoverimento della propria vita interiore, del contatto con il proprio inconscio, le proprie fantasie e aspirazioni, i propri desideri personali, unici e particolari.
In questa situazione quando si subisce un trauma o una perdita si tende a negare l’accaduto e ad andare avanti come se niente fosse. Così, di fatto, non si lascia andare ciò che si è perso ma ci si rimane incollati, fissati, un po’ identificati. Può comparire un fenomeno psicosomatico come unica via di espressione dell’accaduto. Una via però autodistruttiva che diventa un fare del male a se stessi.
La risposta terapeutica si basa allora sull’aiutare la persona ad individuare l’evento di perdita rimasto inavvertito, a livello emotivo e rappresentativo, in modo da poterlo finalmente riconoscere, nominare, elaborare ed infine accettare. Capire insieme a cosa non abbiamo ascoltato nell’arco della nostra storia permette di acquisire una nuova capacità di guardarsi dentro che rende superflua la via della somatizzazione.